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Zu Inhalt springenIl sushi è uno dei cibi d’oltreoceano più apprezzati di sempre, e che da qualche anno ha conquistato anche i palati del nostro paese. La squisita pietanza nipponica a base di pesce crudo ben si presta ad essere mangiata in compagnia al ristorante o ordinata anche da asporto. Nigiri, uramaki, hosomaki: un pezzo tira l’altro e anche quando si è a dieta, non è sempre facile dire di no al sushi. La vera domanda è: si può mangiare il sushi quando si è a dieta? La risposta è sì, ma con alcuni accorgimenti, esattamente come per quanto riguarda la pizza!
Il sushi è un alimento che pochi apprezzano “al naturale”: ecco perché vengono servite varie salse di accompagnamento insieme ai nostri pezzi. Una buona regola è quella di non esagerare con la salsa di soia, ricchissima di sale e quindi capace di favorire la ritenzione idrica. La ritenzione idrica consiste in un accumulo di acqua nel corpo, causa di gonfiore alla pancia. Tuttavia è anche importantissimo evitare il più possibile le varianti turistiche del sushi, fatte per i gusti occidentali. Uramaki alla maionese, alla philadelphia: sono delle autentiche bombe caloriche che fanno poco bene alla dieta. Il succo finale del discorso è: meno salse usi, più sana sarà la tua cena al ristorante giapponese. Il sushi in sé è un alimento salutare, il riso e il pesce sono alimenti consigliati in qualsiasi dieta. Ma esattamente come con la pizza, dipende da che tipologia di sushi ordini e dalla quantità.
Il vero attentato alla dieta arriva dalle cosiddette formule “all you can eat”, che nel caso della cucina cino-giapponese ha avuto un vero boom. Ad un prezzo fisso che varia da 12-14 euro a pranzo e 19-22 a cena, puoi ordinare tutti i piatti che vuoi e senza limiti. Ciò porta chi frequenta questi ristoranti, inevitabilmente, a rimpinzarsi di tutto ciò che riesce a mangiare.
Quando sei a dieta, è buona norma non esagerare con gli all you can eat, ordinando pochi piatti per volta. Se proprio vuoi sgarrare sulla dieta e rimpinzarti, assicurati di rimanere leggero negli altri pasti della giornata. Un’altra problematica dell’all you can eat è quella dell’accesso a tutti i piatti del menù: anche il più virtuoso è facilmente tentabile. Ecco quindi che in men che non si dica, farai arrivare sul tavolo tempura, crocchette, involtini primavera e altri fritti, ovvero uno dei cibi spazzatura per eccellenza. Ecco perché è importante, quando si decide di mangiare all’all you can eat, cercare di mantenere il controllo di fronte alla vastità di piatti che possiamo ordinare.
Preoccuparsi della dieta quando ci si reca al ristorante giapponese è importante, ma non solo: per il sushi sono necessarie delle attenzioni in più.
Quando ci si reca a mangiare pesce crudo in un nuovo ristorante, è importante stare attenti che l’esercente stia servendo prodotti freschi. Il modo migliore per farlo, è ordinare come prima cosa il sashimi (il solo pesce crudo quindi). Appena si arriva a tavola, verifichiamo che il salmone all’aspetto sia liscio e di colore acceso: sono i tipici segnali di un pesce fresco e ben conservato. Inoltre, a meno che non andiamo matti per il tonno crudo, cerchiamo di limitare il più possibile il consumo al salmone. Il tonno, infatti, se mal conservato, è molto più suscettibile a causare la sindrome sgombroide, il cosiddetto “mal di sushi”. Se il ristorante è di fiducia e abbiamo certezze totali sulla qualità possiamo farci meno paranoie, altrimenti è importante qualche attenzione in più.
Se il sushi vi piace, non esitate a mangiarlo durante la vostra dieta, ma come sempre, cercate di non esagerare. Una serata al giapponese con gli amici non vanificherà i tuoi risultati, anzi è il meritato premio per i tuoi sforzi settimanali. Se in più non mangi maionese, riduci al minimo le salse e non ordini tutti i piatti del menù, potrai davvero non preoccuparti della tua passione per il sushi!
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